Shots

SHOTS_15 – Lucia Zotti

Guest del 1 agosto 2024 per gli International Cinematography Awards organizzati dalla Joyful People Company

BIO

Nata nel 1937, entra sin da giovane della Compagnia Stabile del Teatro Piccinni. Tra le Fondatrici della compagnia Teatro Kismet nel 1981 e del Centro di Produzione e Ricerca teatrale Kismet OperA, Lucia oggi è un affermata e riconosciuta attrice teatrale. Ha lavorato anche nel mondo della televisione e del cinema, in particolare ricordiamo la partecipazione in Imma Tarantini, Tutto tutto niente niente, ha fatto parte anche di produzioni internazionali come The paradox effect e The Equalizer 3.

BIO

Born in 1937, she joined the Compagnia Stabile del Teatro Piccinni from a young age. Among the founders of the Kismet Theater company in 1981 and of the Kismet OperA Theater Production and Research Centre, Lucia is today an established and recognized theater actress. You have also worked in the world of television and cinema, in particular we remember your participation in Imma Tarantini, Tutto tutto niente niente, you were also part of international productions such as The paradox effect and The Equalizer 3.

Quando è nato il Suo amore per il cinema?

Da bambina il mio papà mi portava spesso al cinema e al teatro.  Diventata più grande, mi mandava con mio fratello, di poco più grande di me, una volta ogni settimana. Tra i film della mia infanzia ricordo “Bengasi”, del 1942 avevo poco più di cinque anni e fui molto emozionata da quella storia di guerra-ù. Poi ricordo Scarpette rosse, del 1948 e tutti i musical con Fred Astaire e Ginger Rogers, che io e mio fratello Luciano prediligevamo. Ero innamorata di un attore Tyrone Power ed ero convinta che sarei diventata una grande attrice e che avrei recitato con lui un giorno.

Diventata più grande scoprii Ingmar Bergman, che mi colpì profondamente per le atmosfere rarefatte e surreali.

When did your love for cinema bloomed?

In my childhood my dad often took me to the cinema and the theatre. As I grew older, my dad started sending me to the cinema with my older brother once a week. Among the films of my childhood I remember “Bengasi” (1942), I was a bit over five years old and I felt very moved by that war story. Then I remember “The Red Shoes” (1948) and all the musicals with Fred Astaire and Ginger Rogers, which my brother Luciano and I loved. I was in love with the actor Tyrone Power and I was convinced I would become a great actress and that I would act with him one day.
As I got older I discovered Ingmar Bergman, who deeply impressed me with his rarefied and
surreal atmospheres.

C’è un ruolo che Le è piaciuto maggiormente interpretare?

Uno dei miei ruoli preferiti è Brunella, la madre della protagonista nella omonima serie tv” Imma Tataranni sostituto procuratore”. Una madre di umili origini, ma che nasconde uno spirito libero, una intelligenza naturale e molto senso dell’humor.

Nel cinema non ho ancora avuto grandi ruoli, avendo cominciato tardi, ma mi è piaciuto interpretare il ruolo delle tre streghe del Macbeth nel film “Il maledetto” di Giulio Base.

Is there a role you particularly enjoyed playing?

One of my favorite roles is Brunella, the mother of the protagonist in the TV series by the same
name “Imma Tataranni – Sostituto procuratore”. She is mother of modest origins, but who hides
a free spirit, a natural intelligence and a great sense of humor. I haven’t had any big roles on the silver screen yet, having started late, but I enjoyed playing the role of the three Macbeth witches in the film “Il maledetto”, directed by Giulio Base.

Cosa direbbe ad una giovane donna che si approccia al mondo della recitazione?

Innanzi tutto le direi di accertarsi di possedere talento per la recitazione. Poi di seguire la formazione con docenti qualificati, curare il movimento, la voce e affinare la propria arte con umiltà e determinazione.

What would you say to a young woman approaching the world of acting?

First of all I would tell her to make sure she actually has a talent for acting. Then to follow
training with qualified teachers, study the movements, the voice and refine the art with
humility and determination.

Con l’affermarsi delle grandi piattaforme streaming il mondo del cinema è cambiato, forse perdendo un po’ del suo romanticismo come ai tempi di Cinecittà o gli studi di Hollywood. Secondo Lei, la sala cinematografica riuscirà a preservare il suo romanticismo?

Purtroppo vedo che in generale le persone si sono impigrite, si è un po’ persa la voglia di staccarsi da casa.

Ma io credo che ci sia ancora un numero di persone che sa apprezzare la enorme differenza che si avverte gustandosi un film nella sala cinematografica, con un grande schermo, nel buio e nel silenzio, circondati da tanti altri spettatori. Io credo che il grande cinema crei la sua magia con la magia di una grande sala piena di spettatori attenti. Un’esperienza che non può e non deve morire.

With the emergence of large streaming platforms, cinema has changed, perhaps losing some of the romanticism it had in the old days of Cinecittà or the Hollywood studios. Do you think film theatre will be able to preserve its romanticism?

Unfortunately I see people have become generally lazy, the desire to leave home has been somewhat lost.


But I believe there are still a number of people who know how to appreciate the enormous
difference felt when enjoying a film in a cinema, on a big screen, in the dark and in silence,
surrounded by many other spectators. I believe that great cinema casts its spell with the magic
of a large room full of attentive spectators. It’s an experience that cannot and must not die.

‘La fontana della vergine’ – Ingmar Bergman

Qual è per Lei la fotografia/inquadratura più rappresentativa del cinema?

Mi viene subito in mente l’arte cinematografica di Ingmar Bergman che  inquadrando la natura, senza suono, senza parole, con delle semplici azioni, riesce a indurre ad una aspettativa emozionante.

Nel film ‘La fontana della vergine’ la giovane adolescente attraversa da sola, fiduciosa della protezione divina, il paesaggio  deserto e pericoloso, in un’atmosfera glaciale e sospesa, suggestiva del pericolo imminente. 

What do you think is the most representative photograph/frame of cinema?

The cinematographic art of Ingmar Bergman immediately comes to mind: by framing nature,
without sound, without words, with simple actions, he managed to induce an exciting
expectation.
In the film “The Virgin Spring” the young lady, confident in divine protection, crosses the
deserted and dangerous landscape alone, in a glacial and suspended atmosphere, suggestive of forthcoming threat.

Sito ufficiale Italian Cinematography Awards : www. icawards .it

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