Guest del 1 agosto 2024 per gli International Cinematography Awards organizzati dalla Joyful People Company
BIO
Conosciuta ai più come “Perfidia” dei Me contro Te, Antonella Carone è un’attrice di teatro e cinema che si presta spesso anche alla conduzione. Ha frequentato per un periodo quel frizzante opificio di idee e arti che è la Libera Università di Alcatraz, fondata da Dario Fo, Franca Rame e Iacopo. Antonella Carone ha recitato, tra gli altri, in: Spaccapietre dei fratelli De Serio, presentato alla 77ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, Untraditional 2, serie tv con Fabio Volo
BIO
Known to most people as “Perfidia” of Me contro Te, Antonella Carone is a theater and cinema actress who often also hosts. For a period you attended that sparkling factory of ideas and arts that is the Free University of Alcatraz, founded by Dario Fo, Franca Rame and Iacopo. Antonella Carone acted, among others, in: Spaccapietre by the De Serio brothers, presented at the 77th Venice International Film Festival, Untraditional 2, TV series with Fabio Volo
Quando è nato il Suo amore per il cinema?
Il mio amore per il cinema è nato quando ho iniziato a frequentare il Liceo. Già mi ero approcciata alla recitazione e al teatro qualche anno prima, frequentando un laboratorio di teatro alle scuole medie. Ma la passione per il cinema è arrivata dopo. Inizialmente come spettatrice, s’intende. Mentre ho avuto chiaro sin da subito che nella vita avrei voluto fare teatro, essere un’attrice di cinema mi sembrava una cosa troppo “lontana”, quasi al di fuori della mia portata. Forse perché mi sentivo tanto piccola di fronte a quello schermo gigante e a quelle storie in grado di continuare a risuonare dentro di me per giorni, dopo la visione.
Dicevo…Andavo al liceo e una mia prof, che tutt’ora frequento e che considero una delle mie migliori amiche, ci parlò di quella meravigliosa rassegna che ancora oggi è il Sudestival. Imparai così a conoscere il cinema d’autore, a partecipare ai dibattiti dopo la visione, ad ascoltare il punto di vista dei registi e degli attori che vi avevano preso parte.
Credo che il mio amore per il cinema abbia messo lì le sue radici.
When did your love for cinema bloomed?
My love for cinema sparked during my high school years. I had already approached acting and theater plays a few years earlier, attending a theater supplemental class in middle school. But the passion for cinema came later. Initially as a spectator, of course. While I was quite sure from the start that I wanted to work in theater in my life, being a film actress seemed too “far away”, almost out of my reach. Maybe because I felt so small in front of that giant screen and those stories that were able to resonate within me for days after watching. But as I was saying… While in high school one of my teachers, who I often still see today and consider one of my best friends, told us about one wonderful film event that is still a huge thing today, the Sudestival. Thus I learned about cinéma d’auteur, to participate in debates after viewing, to listen to the point of view of directors and actors who had taken part in the art. I think my love for cinema has its roots there.
C’è un ruolo che Le è piaciuto maggiormente interpretare?
Ogni ruolo è come un figlio. Non riesco ad avere una preferenza, almeno per il momento. Faccio fatica a rispondere quale sia la mia canzone o il mio libro preferiti, figuriamoci il ruolo tra quelli che ho interpretato! Finora ogni personaggio ha portato con sé un viaggio, un’ esplorazione di me e del mondo, ma anche un’evoluzione personale, oltre che artistica. A volte penso che certi ruoli arrivino nel momento della vita in cui se ne ha bisogno, per farti accettare alcune parti di te, per farti fare i conti con certi fantasmi o, più semplicemente, per portarti verso nuove sfide. Ecco, questo lo posso dire: alcuni ruoli si sono presentati a me in maniera quasi “provvidenziale”.
Is there a role you particularly enjoyed playing?
Every role is like a child. I can’t have a preference, at least for the moment. I even struggle to say what my favorite song or book is, let alone which role I’ve played! So far each character has brought with them a journey, an exploration of myself and the world, but also a personal, as well as artistic, evolution. Sometimes I think that certain roles come to you the moment you need them in your life, to make you accept some parts of yourself, to make you deal with certain ghosts or, more simply, to guide you towards new challenges. Well, one thing I can say: some roles presented to me in an almost “providential” way.
Cosa direbbe ad una giovane donna che si approccia al mondo della recitazione?
Che non è facile. Soprattutto nel riuscire a coniugare un lavoro eternamente precario e il desiderio, come è stato per me, di maternità. Tuttavia, mi ritengo una donna fortunata. Ho un compagno, anche lui attore, che mi sta tanto vicino e che mi ha sempre permesso di portare avanti la mia carriera anche quando nostro figlio era davvero molto piccolo. In ogni caso, consiglierei a tutte e tutti, indistintamente dal sesso, di armarsi di caparbietà, costanza e anche di un po’ di faccia tosta (cosa che spesso devo ricordare persino a me stessa!) e, cosa più importante, di scegliere bene la persona da avere accanto nella vita.
What would you say to a young woman approaching the world of acting?
That it isn’t easy, above all being able to combine an eternally precarious job and the desire, as it was for me, for motherhood. Nonetheless I consider myself a lucky woman. I have a partner, also an actor, who is very close to me and has always allowed me to pursue my career even when our son was very young. In any case, I would advise everyone, regardless of gender, to arm themselves with stubbornness, perseverance and a little bit of nerve (advice I often have to remind even myself!) but, most importantly, to choose accurately the person to live your life with.
Con l’affermarsi delle grandi piattaforme streaming il mondo del cinema è cambiato, forse perdendo un po’ del suo romanticismo come ai tempi di Cinecittà o gli studi di Hollywood. Secondo Lei, la sala cinematografica riuscirà a preservare il suo romanticismo?
Io credo di sì. Ma non è solo questione di romanticismo. Lo hanno dimostrato le recenti vicende distributive di film come “C’è ancora domani” della Cortellesi. Quando al pubblico si offre un prodotto, una storia in grado di svolgere un ruolo politico nel senso più alto, ecco che il Cinema, come luogo di visione collettiva e quindi di condivisione di uno “stare insieme” torna ad avere magicamente senso.
With the emergence of large streaming platforms, cinema has changed, perhaps losing some of the romanticism it had in the old days of Cinecittà or the Hollywood studios. Do you think film theatre will be able to preserve its romanticism?
I think so. But it’s not just about romanticism. It has been demonstrated by the recent distribution events of films such as Cortellesi’s “C’è ancora domani”: when the audience is offered a product, a story capable of playing a political role in the highest sense, Cinema, as a place of collective vision and therefore of sharing a “being together” magically returns to making sense.
Qual è per Lei la fotografia/inquadratura più rappresentativa del cinema?
Come dicevo prima ho davvero molta difficoltà a prediligere qualcosa o fare classifiche. Ce ne sono tante di inquadrature che solo a pensarci mi fanno battere il cuore ( e questo succede anche al di là del valore estetico dell’inquadratura stessa). Tuttavia se devo proprio fare estrema sintesi e dirne una, penso alla “passerella” finale di 8 e ½ di Fellini, quello slancio sublime fatto di giocosità e leggerezza che sta nell’abbracciare il gran teatro del mondo, per dirla con Calderon, anche, e soprattutto, dopo la disillusione e il disincanto.
What do you think is the most representative photograph/frame of cinema?
As I said before, I have a really hard time making rankings or choosing for a favourite something. There are many frames that just thinking about them makes my heart skip a beat (and this happens even beyond the aesthetic value of the shot itself). However, if I really have to make an extreme summary and say just one, I think my choice is the final “catwalk” of Fellini’s 8 ½: that sublime impulse made of playfulness and lightness which lies in embracing the great theater of the world, to quote Calderon, also, and above all, after disillusionment and disenchantment.
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