intervista a Cristina Ducci, regista del cortometraggio “ SINGING IN FRONT
OF THE COLOSSEO“, proiettato in occasione del Frankenstein Factory organizzato da Joyful People Company in collaborazione con Premiere Film
Parlaci un po’ di te, di come sei arrivato nel mondo del cinema.
Ho iniziato con il teatro, poi successivamente iniziai ad avere ruoli da attrice in un paio difilm e fiction. Ma stare davanti la camera non mi metteva molto a mio agio. Da li, pian piano nacque la passione per la regia che insieme si sviluppò quella della produzione. Dopo aver lavorato in numerosi set con mansioni differenti (come assistente alla regia, ass.coordinator, ass. produzione ecc) decisi di aprirmi la mia casa di produzione cinematografica: Elodia cinematografica. Oggi mi trovo in fase di sviluppo con il mio primo film.
Tell us about yourself and how your passion for cinema was born.
I started with theater, then I got my first acting roles in a couple of movies and series. But I discovered I was not all that comfortable in front of the camera. From there, slowly the passion for directing bloom and with that I got also interested in production. After working on numerous sets in different roles (as assistant director, assistant coordinator, production assistant, etc…) I decided to open my own film production company: Elodia Cinematografica. Today we are in development phase for our first movie.
Al momento sta circolando nei circuiti festivalieri il cortometraggio “SINGING IN FRONT OF THE COLOSSEO” da te diretto e distribuito da PREMIERE FILM, partiamo dalla sinossi:
Due amici, chiara e simone, si rincontrano in un bar dopo essersi persi di vista per molto tempo. simone è rattristato nello scoprire che chiara ha riposto nel cassetto il suo sogno di fare l’attrice. mentre chiara spiega le sue ragioni le parole di chiara, con grande stupore di quest’ultima, si trasformano in canzone. Forse, nonostante tutto, chiara ha ritrovato la voglia di sognare.
Your short film “SINGING IN FRONT
OF THE COLOSSEO”, distributed by PREMIERE FILM, is now circulating in the festival circuits, start by telling us the synopsis:
Two friends, chiara and simone, meet again in a bar after a long time. Simone is sorry to hear that chiara has given up on her dream of being an actress. While chiara explains the reasons that led her to make that choice, her words, to chiara’s amazement, transform into a song. maybe, despite everything, chiara hasn’t lost her will to dream.
Qual è l’inquadratura/frame che più rappresenta la tua opera?
What is the shot that represents your work?
Questa inquadratura (rispetto alla domanda precedente), indubbiamente la più rappresentativa, coincide anche con quella che ti è piaciuto di più mettere in scena?
La coreografiaè stata senz’altro la parte più divertente e impegnativa da girare
(In regards of the previous question) Does this shot, undoubtedly the most representative, also coincides with the shot you liked the most to stage?
Surely the choreography was the funniest part to it, but also the most challenging to work on.
Hai sempre le idee chiare quando componi l’inquadratura?
Tendenzialmente si. Le inquadrature sono già tutte studiate prima di andare sul set, ma mi piace farmi stupire anche sul momento e collaborare con il direttore della fotografia ad alcuni cambi di inquadratura.
Do you always have clearly defined ideas when composing a frame?
Mostly. The frames are already thoroughly imagined before the actual shooting, but I am open to little surprises on the spot and working strictly with the director of photography sometimes I make some changes in the framing of the shot.
Qual è la prima immagine che ti viene in mente pensando al Cinema?
Ladri di Biciclette
What is the first shot that comes to your mind when thinking about cinema?
Ladri di Biciclette