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SHOTS_04 – Giuseppe Gimmi – Per le vie del paradiso

Giuseppe Gimmi ha ventiquattro anni e vive a Fasano in provincia di Brindisi. Un anno fa ha frequentato un corso di sceneggiatura con Nicola Ragone presso lo “SpazioTempo” di Bari, che gli ha permesso attraverso la scrittura di esternare e descrivere i suoi concetti. Successivamente ha scritto e diretto il suo primo cortometraggio “Per le vie del paradiso”. A luglio ha lavorato in qualità di “aiuto regia” “assistente DOP” e “figurante” sul set di alcuni cortometraggi, e partecipato negli ultimi mesi ad un nuovo percorso di sceneggiatura e regia con Antonio Palumbo presso “Teatro Laboratorio Tiberio Fiorilli” e conseguendo con delle masterclass: “Bif&st” regia e sceneggiatura con Roberto Faenza e Silvia Napolitano “Corso intensivo di sceneggiatura” con Salvatore DeMola “Registi fuori gli schemi” con Antonio Capuano “SanSebastianFestival” con Paolo Sorrentino “Cinecampus Atelier” con Daria D’Antonio “Pasolini 100” con David Grieco “Scrivere con la luce” con Vittorio Storaro “Django e gli altri” con Franco Nero “Cinema dentro lo schermo” con Michele Placido. Da breve è in circolazione il suo cortometraggio dal titolo Per le vie del Paradiso.

Giuseppe Gimmi is 24 and lives in Fasano, in the province of Brindisi. A year ago he attended a scriptwriting course with Nicola Ragone at “SpazioTempo” in Bari, which allowed him to externalize and describe his concepts through writing. Subsequently he wrote and directed his first short film “Per le vie del paradiso”. In July he worked as “assistant director”, “PDO assistant” and “extra” on the set of various short films, and in the latter months he took part in a new scripting and directing path with Antonio Palumbo at “Teatro Laboratorio Tiberio Fiorilli” and completed some masterclasses: “Bif&st” in direction and screenplay with Roberto Faenza and Silvia Napolitano, “Corso intensivo di sceneggiatura” with Salvatore DeMola, “Registi fuori gli schemi” with Antonio Capuano, “SanSebastianFestival” with Paolo Sorrentino, “Cinecampus Atelier” with Daria D’Antonio, “Pasolini 100” with David Grieco, “Scrivere con la luce” with Vittorio Storaro, “ Django e gli altri” with Franco Nero and “Cinema dentro lo schermo” with Michele Placido.

His short film titled “Per le vie del Paradiso” was very recently distributed.

Raccontaci un po’ di te e della tua passione per il cinema

La mia passione per il cinema nasce dall’esigenza di raccontare un sentimento che dentro si muove ed è legato alla psiche e all’amore. Durante gli anni soffrendo di attacchi di panico sono riuscito attraverso la lettura  a trovare dei punti di forza nella mia vita. A volte mi piace camminare la mattina presto verso il mare oppure concentrarmi sulla storia di alcuni capi di abbigliamento che indosso che mi fanno sentire comodo come parka, magliette a tinta unita e clarks. Il cinema, si poi il cinema perché alla fine è il cinema che riesce a prendermi e travolgermi come in un vortice ed è difficile controllare il tutto.

Tell us a bit about you and you passion for cinema.

My passion for cinema stems from the need to give voice to a feeling that moves inside and is linked to psyche and love. During my years suffering from panic attacks I have been able to find strengths in my life through reading. Sometimes I like to make early walks to the sea in the morning or I focus on some history bits regarding items of clothing I wear that make me feel comfortable, like parkas, plain t-shirts and Clarks. And the cinema too: because in the end it is the cinema that manages to catch me and overwhelm me like a whirlwind and it is difficult to have a grasp on everything.

Cosa racconti nel tuo cortometraggio?

“Per le vie del paradiso” racconta la storia di un ragazzo nelle campagne pugliesi degli anni Settanta. Il ventenne Tonino Bianco è un contadino alle prese con il duro mestiere della terra. Una mattina Tonino si reca in una chiesa del territorio e mentre, a passo lento, si avvicina verso una tela, viene catapultato in una realtà diversa, simile al mondo dei sogni, dove immagina, di abbracciare attraverso un ricordo suo padre Tommaso, scomparso per una grave malattia. Il chiacchiericcio sovrastante del popolo però si rivela come punto cardine nella vita di Tonino disorientando i suoi pensieri.

What is your short film about?

“Per le vie del paradiso” tells the story of a boy in the Apulian countryside of the seventies. The twenty year old farmer Tonino Bianco is struggling with the hard work of the land. One morning Tonino goes to a local church and while slowly approaching a canvas he is catapulted into a different reality, similar to the world of dreams, where he sees himself hugging his father Tommaso, lost to a disease, through a memory. The overwhelming chatter of the people, however, reveals itself as a pivotal point in Tonino’s life, disorienting his thoughts

Qual è l’inquadratura/frame che più rappresenta la tua opera?

Il primissimo piano. Mi piace tanto perché racconta il vissuto di ognuno di noi e poi perché mi ricorda un maestro del cinema Sergio Leone. E nel mio corto ne ho fatto uno del protagonista che è molto rappresentativo.

What is the most representative frame of your work?

The foreground. I like it so much because it tells the life of each of us and because it reminds me of the master of cinema Sergio Leone. And in my short I made a foreground of the protagonist which is very poignant.

È  questa l‘inquadratura che ti è piaciuta di più mettere in scena?

Oltre al primissimo piano mi piace anche il campo lunghissimo attraverso il quale posso raccontare il rapporto tra uomo e natura. Un rapporto per me importante perché alla fine l’uomo sarà risucchiato dalle sue stesse modifiche.

Was this the framing you most enjoyed recording?

In addition to the foreground, I also like the extreme wide shot through which I can tell the relationship between man and nature. This is an important relationship to me because in the end men will be sucked in by the same changes they have inflicted on nature.

Hai sempre le idee chiare su come trasferire il tuo sguardo nella composizione dell’inquadratura o preferisci seguire l’istinto o ancora dei riferimenti?

Come mi è già capitato di dire questo mio film racchiude tutto quello che provo dentro di me. mi interessava instaurare un rapporto tra il passato (l’uso dei colori, la fotografia e i personaggi) e il presente (tema principale del racconto). il film parla chiaramente della debolezza dell’essere umano, un mio parere verso un presente noioso, dove il chiacchiericcio ignorante privo di significato potrebbe distruggere l’essere umano. Per realizzarlo ho tratto spunto, come sempre faccio, dai miei rifermenti dalla musica Stone Roses, Liam Gallagher fino a Francesco De Gregori a registi ovviamente come Paolo Sorrentino, Pier Paolo Pasolini e Tarkovskij ma a me piace capire il contesto e cercare soprattutto di avvicinarmi ad una realtà che demolisce le aspettative.

Do you always have a clear idea for the transposition of your gaze in the framing or you usually use your instinct or some references?

As I have already said some times, this film of mine contains everything I feel inside of me. I was interested in establishing a relationship between the past (the use of colors, photography and characters) and the present (the main theme of the story). The film clearly talks about the weakness of human beings, which is my opinion towards a boring present, where meaningless ignorant chatter could destroy a person. To make it happen, I drew inspiration, as I always do, from my favourite references in music from The Stone Roses, Liam Gallagher, to Francesco De Gregori, from directors such as Paolo Sorrentino, Pier Paolo Pasolini and Tarkovskij but I like to understand the context and above all try to get closer to a reality that demolishes expectations.

Qual è la prima immagine che ti viene in mente pensando al Cinema?

Non posso non pensare all’immagine di Clint Eastwood con il sigaro in bocca.

What is the first image you recall when thinking about cinema?

I can’t help but think of the image of Clint Eastwood with a cigar in his mouth.

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