È una riflessione sul senso di perdita, sull’ineluttabile vuoto che accompagna la consapevolezza che l’ordine delle cose è
stato sovvertito. È un transfert, comparando il dolore della scomparsa del proprio padre al dolore dell’esodato che ha perso il proprio status quo, la propria normalità. È una metonimia sul dolore dell’uomo partendo da una categoria,gli esodati, per trasferirla all’io, dimostrando che nella sofferenza non devono esistere differenze ne distanze.
This is a reflection on the sense of loss, even about the ineluctable void that comes with the consciousness that the natural order of things has been subverted. It is a transfer, comparing the pain for the loss of one’s father to the pain of an exodus that has lost its status quo, its normality. A metonymy on the pain of a man that starts from a category, the exodates, and then moves to the ego, showing that in suffering there must be no differences and distances.
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