“Da questa parte del fiume” è uno studio della mia terra nativa, lungo le rive del fiume Ofanto. Geograficamente la Puglia è una terra carsica, l’Ofanto rappresenta l’unico fiume della regione e con i suoi 170 km è il più lungo fiume a sud del Reno che sfocia nel mar Adriatico. L’Ofanto, dal latino Aufidus, viene già citato nelle “Odi” da parte del poeta greco Orazio nel 30 a.C., lungo le sue rive fu combattuta la Seconda Guerra Punica tra l’impero Romano e Annibale presso il sito di Canne della Battaglia, nel XVII secolo il Regno delle due Sicilie costruì diversi avamposti in difesa dalla pirateria e dal contrabbando.
L’obiettivo della mia ricerca è riscoprire le sensazioni di appartenenza ad una terra che non sento casa mia. Ho delle forti radici ma la mia casa non è di questo luogo: questo è un ossimoro curioso che traduce il senso e l’interpretazione fotografica della mia idea. Seneca diceva: “non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”, infatti come il marinaio che, non conoscendo la direzione della sua rotta non saprà quale sia la strada giusta, così io per anni ho navigato in un “mare tempestoso” nell’affannata ricerca di una identità, per questo motivo, “Da questa parte del fiume” rappresenta un viaggio per fermare questo mio remare ansioso restando connesso con la realtà che mi circonda in ascolto della mia intima natura.
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