Ciao Andy, parlaci un po’ di te e di come ti sei avvicinata alla fotografia.
Mi sono avvicinata alla fotografia dopo aver passato l’infanzia circondata da interessi meramente creativi. Ho sempre amato l’arte in generale in qualsiasi sua forma. Dal teatro al cinema e dal design al fai da te. La fotografia è semplicemente stata la più naturale ad emergere. Ho iniziato a fotografare fin da piccola e verso i 14 anni ho potuto prendere la mia prima reflex e aver quindi un approccio più professionale. Da allora ho sempre studiato da autodidatta cercando di arricchire tutte le mie conoscenze artistiche anche in tutti gli altri ambiti di mio interesse. Ho studiato recitazione, scenografia al liceo, qualche lezione “a scrocco” in Accademia a Genova, un anno di Design e infine il DAMS a Torino. Per problemi di salute mentale ho interrotto gli studi professionali ma non ho comunque smesso di lavorare, studiare e creare. Nel 2019 ho iniziato ad esporre con una personale a Genova per poi volare a Parigi e iniziare una collaborazione con Paratissima di Torino che nel 2021/2022 è stata il luogo principale in cui ho esposto, fino a Paratissima Talents che rimarrà aperta fino al 25 aprile 2022. A maggio ho partecipato ad un’esposizione collettiva al Liquida Photo Festival di Torino.
Come è nato il progetto ” Sainte Victoire”?
“Sainte Victoire” nasce dopo anni a fotografare la natura per poi farla sparire e realizzarla in modo metaforico.
Presunzioni artistiche a parte (sì, ho sempre odiato gli statements delle figure che sostengono di aver carpito effettivamente il significato della vita, l’universo e tutto quanto), ho iniziato la mia ricerca artistica fotografando corpi nudi nella natura, seguendo i principi del romanticismo che vedono l’uomo impotente di fronte ad essa. Con il tempo il disturbo ossessivo compulsivo si è fatto sentire e ho avuto una necessità viscerale di rimuovere ogni elemento dall’immagine, poiché non mi era possibile controllare ogni foglia di ogni albero e ogni sua forma.Ho quindi invertito il soggetto delle mie foto trasformandolo, se così si può dire. Prima il soggetto era la natura e la figura umana faceva metaforicamente da sfondo ma graficamente protagonista, ora la figura umana è protagonista e crea le forme della natura che diventa soggetto metaforico. Un pochino Inception ma la realtà è che voglio rappresentare più corpi e forme possibile per riuscire a creare colline e montagne, come “Sainte Victoire”di Cezanne.
Da chi prendi ispirazione per i tuoi lavori?
Da qualsiasi cosa ma soprattutto dall’arte classica.
Qual è la prima cosa che fai quando decidi di sviluppare un progetto?
Panico, ma mi costringo a farlo.
Hi Andy, tell us a little about yourself and how you approached photography.
I approached photography after spending my childhood surrounded by merely creative interests. I have always loved art, in any form: from theater to cinema and from design to do-it-yourself crafts. Photography was simply the most natural to emerge for me. I started taking photos as a child and at the age of 14 I was able to take my first Reflex and therefore have more of a professional approach. Since then I have always studied as a self-taught trying to enrich my artistic knowledge in all areas that interested me. I studied acting, scenography in high school, I followed a few lessons “stolen” from the Academy in Genoa, I attended a year in Design School and finally I joined the DAMS in Turin. Due to mental health problems, I interrupted my studies but I did not stop working, studying and creating. In 2019 I started with a solo exhibition in Genoa and then flew to Paris and started a collaboration with Paratissima of Turin, which in 2021/2022 was the main place where I exhibited, up to Paratissima Talents which will remain open until 25th of April 2022. From the 5th of May instead I am in a a collective exhibition at the Liquida Photo Festival in Turin.
How did the “Sainte Victoire” project come to be?
“Sainte Victoire” was born after years of shooting in nature and then making it disappear and realizing it in a metaphorical way.
Artistic presumptions aside (yes, I have always hated the statements of those who claim to have actually understood the meaning of life, the universe and everything), I started my artistic research by photographing naked bodies in nature, following the principles of romanticism which see man powerless in front of it. Over time, my Obsessive-Compulsive disorder became stronger and I had a visceral need to remove every element from the image, since it was not possible for me to control each little leaf of every tree and every shape.
I then inverted the subject of my photos transforming it, if you can say so. Before the subject was nature and the human figure was metaphorically the background but graphically the protagonist, now the human figure is the protagonist and creates the forms of nature that becomes a metaphorical subject. A little like Inception but the reality is that I want to represent as many bodies and shapes as possible to be able to create hills and mountains, like Cezanne’s “Sainte Victoire”.
Who inspires you in your works?
Anything basically, but mostly classical art.
What is the first thing you do when you decide to develop a project?
I panic, but i force myself to go on and work on the project.