Testi di Cecilia Freschini
Questo progetto è strettamente connesso alla cultura cinese, con cui Nicola Vinci ha avuto modo di confrontarsi durante la residenza artistica svolta a Pechino tra dicembre 2010 e gennaio 2011. I protagonisti di questa serie fotografica sono persone comuni che vivono attualmente nel villaggio all’interno del quartiere artistico di Caochangdi.
Con questo nuovo progetto Nicola Vinci, affascinato dalla tradizione cinese, ha voluto evidenziare come I proverbi, tramandati di generazione in generazione, abbiano contribuito a imprimere nella memoria popolare quelli che sono i principi fondamentali di questa cultura. Ogni scatto quindi rappresenta un detto millenario e incarna la forza e la saggezza di questo popolo.
“C’è un passaggio temporale che attraversa le immagini e Il mosso, indicato dalle figure in movimento, richiama il tempo che passa, la vita degli uomini che pian piano va via… Ma tutto il resto, tutto ciò che è fatto, rimane, ne rimane la traccia… Per questo la sequenza delle immagini, non solo richiama il passaggio del tempo (e anche delle stagioni, metafora di splendore e decadimento), ma rileva anche le azioni degli uomini che rimangono, anche dopo la loro morte.
A ognuno dei protagonisti di questa serie fotografica è stato chiesto di intervenire attivamente e di interagire con lo sfondo, modificandolo. Lo sfondo rappresenta i valori terreni e la società.
La carta si brucia, i libri si bruciano, la frutta cade e la sua buccia diventa concime per gli altri, i fiori nascono per poi morire… Le pagine dei libri, come la storia, finiscono, involontariamente, sotto i piedi della gente…
In alcune foto ci sono bambini che rappresentano il futuro, il domani. Qui le immagini richiamano proverbi che sottolineano i valori individuali.
Per approfondire:
WebSite : Nicola Vinci
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