Asfodeli di cartapesta è un progetto fotografico che coniuga arte e scienza. Il titolo del progetto ha una valenza poetica, evoca gli asfodeli, una pianta da sempre utilizzata in ambito letterario per indicare il regno degli inferi.
In netta contraddizione si trova, invece, il secondo termine del titolo: la cartapesta; tecnica artistica utilizzata per la creazione di opere vivaci e colorate. Ciò sta ad indicare la la trattazione di un argomento cupo e inquietante, attraverso nuove vie, più contemporanee e dominate dai colori. Gli scatti di carattere ospedaliero, sono presentati in modo del tutto innovativo e concettualmente.
Ad essere documentati sono i reparti di anatomia-patologica e oncologia, presentati attraverso atmosfere vivaci e poco drammatiche; in netta contraddizione con quella che è l’immagine comune della malattia e della sofferenza. Diverse sono le tipologie di scatto utilizzate per la realizzazione del progetto. Dagli still life di organi patologici, fotografie esplicite ma presentate in modo inconsueto.
Ai tessuti patologici creatori di composizioni astratte e colorate. Al personale ospedaliero presentato in modo del tutto surreale. E infine alle fotografie di interni, le quali ricreano luoghi onirici e sospesi nel tempo. L’intento è quello di andare oltre i propri limiti, di superare le paure, di presentare concetti considerati tabù, in modo del tutto naturale e senza mezzi termini.
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